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People&Culture: Marta Mottana, il nuovo volto delle risorse umane di Italscania

1) Perché hai scelto Scania?

 

Scania fa parte di un grande e solido Gruppo, ha una lunga storia di successi ed innovazione, ha prodotti e servizi di altissima qualità e l’ambizione di guidare la transizione verso un sistema di trasporto sostenibile.

 

Fin dai primi contatti con l’azienda durante il processo di selezione ho avuto sensazioni molto positive. Ho incontrato persone molto legate all’azienda, dinamiche e coinvolgenti. Mi è piaciuto anche il nome della funzione Risorse Umane in azienda: People & Culture. Penso che esprima la centralità delle persone nella loro unicità, ma anche il valore della cultura che le tiene legate le une alle altre.

L’inserimento è stato piacevole ed intenso, le persone a tutti i livelli si sono dimostrate aperte e genuine. Ho tantissimo da imparare di questo mondo e in questi primi mesi i colleghi mi hanno pazientemente spiegato la differenza tra un trattore e un autotelaio e mi hanno fatto comprendere la sfida di saper combinare una miriade di componenti meccaniche ed elettroniche per costruire una soluzione su misura per ogni singolo cliente.

 

2) Quale ritieni sia la missione della funzione People & Culture in Scania?

 

Offrire un’esperienza lavorativa ricca di stimoli e prospettive. Favorire un clima piacevole, centrato sullo scambio e sulla collaborazione. Creare le condizioni in cui ognuno possa mettersi in gioco. 

Cerchiamo di dare a tutti la possibilità di esprimere il proprio valore e ci adoperiamo per costruire percorsi di sviluppo personalizzati al fine di coniugare le attitudini e le aspirazioni delle persone con le ambizioni di crescita della società.

Infine cerchiamo di tradurre nel quotidiano i valori Scania: “rispetta gli individui, metti il cliente avanti tutto, osa tentare e gestisci il rischio”.

3) Quale consiglio ti senti di dare ai giovani che stanno entrando nel mondo del lavoro?

 

Il mio primo consiglio è di non rinunciare a cercare un lavoro che corrisponda alle proprie passioni e ai propri interessi. Se hai un lavoro che ti piace, anche le giornate più impegnative non ti pesano e ti fanno sentire realizzata.

Il secondo è di non avere troppa fretta.

L’ambizione è una bella spinta, ma bisogna darsi il tempo di costruirsi un solido bagaglio di competenze ed esperienze. Bisogna mettersi alla prova, sperimentarsi in contesti diversi ed essere curiosi, cogliere ogni occasione che si presenta per crescere e imparare qualcosa di nuovo.

Le cose facili non esistono e i traguardi raggiunti senza sforzo danno meno soddisfazione.

 

Mi piace utilizzare in azienda la metafora dello sport. Occorre allenarsi, fare spogliatoio, scoprire le proprie potenzialità ed i propri limiti, cercando di migliorarsi costantemente. Come nell’atletica, prima di tutto si corre per il proprio record personale. Questo ci fa crescere e ogni risultato raggiunto, ogni difficoltà incontrata e superata ci rende più forti e più ricchi.

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