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Intervista a Michele Marchetti, General Manager di Scania Commerciale S.p.A.

Come sei entrato a far parte del team Scania e cosa significa per te farne parte?

 

Nel 2009, dopo essermi laureato e aver lavorato per un breve periodo negli Stati Uniti, sono tornato in Italia con l’obiettivo di trovare un buon posto di lavoro, malgrado la situazione fosse molto difficile a causa della crisi. Nonostante questo, ho iniziato a lavorare nel settore automotive a Trento, nel reparto vendite. Questa esperienza mi ha fatto crescere e mi ha insegnato le principali dinamiche commerciali di questo settore. È stato un trampolino di lancio che mi ha permesso, in breve tempo, di entrare a far parte del team Scania.

Nel 2011, infatti, ho iniziato il mio percorso in Scania, occupandomi principalmente di ricambi e del progetto VRS, nuovo in Italia. Grazie al mio grande entusiasmo, alla mia forte curiosità e all’esperienza nel settore commerciale automotive, dopo soli due anni, sono entrato a far parte del reparto vendite di Italscania. Ho lavorato in questo reparto per circa cinque anni, fino a quando, dopo aver assunto la posizione di area manager, ho ricevuto una delle mie più grandi soddisfazioni professionali: diventare direttore generale della Concessionaria Scania Milano.

Durante questa esperienza ero lontano dalla mia famiglia, dovevo coordinare nuovi collaboratori in un ambiente nuovo e, devo essere sincero, è stato un periodo sfidante, soprattutto all’inizio. Grazie alla grinta, alla tenacia e alla passione mia e dei miei colleghi sono riuscito a superare tante difficoltà, a raggiungere gli obiettivi prefissati e soprattutto a creare una grande squadra di collaboratori. Sono molto grato a Scania perché mi sta facendo crescere, ancora oggi, sia dal punto di vista personale che professionale. Un ulteriore passo avanti nella mia carriera è stata infatti la recente nomina come direttore generale di Scania Commerciale, Concessionaria di Trento.

Dieci anni fa non mi sarei mai aspettato di arrivare dove sono ora. Sono convinto del fatto che, per raggiungere delle soddisfazioni lavorative, bisogna essere attenti alla carriera, ma al tempo stesso, bisogna essere umili. Coltivare il proprio mestiere, essere curiosi, appassionarsi di quello che si fa sono per me prerequisiti fondamentali per essere sempre soddisfatti del proprio lavoro.

Non c’è gratificazione più grande nel vedere i miei collaboratori felici, perché sono convinto che solo con una grande squadra, che lavora in armonia e in serenità, si possono vincere le battaglie più impegnative.

 

Quale consiglio daresti ai giovani che stanno entrando nel mondo del lavoro?

 

Voglio consigliare loro di non accantonare le proprie passioni e, se queste possono trasformarsi in un mestiere, bisogna prendere le occasioni al volo. Ovviamente si possono avere delle ambizioni, ma, la base di tutto, deve essere sempre l’umiltà e, soprattutto, non avere paura di fare sacrifici. Sono convinto che questa combinazione porterà sicuramente a grandi soddisfazioni.

Per lavorare in un’azienda credo siano fondamentali la passione e l’empatia, oltre ad un briciolo di fortuna. La prima è il motore che ti fa dare sempre il meglio in quello che fai e l’empatia, non solo nei confronti del cliente, ma anche e, soprattutto, nei confronti dei propri colleghi e dei proprio collaboratori permette di creare un’armonia tale da costruire una grande squadra. Perché solo lavorando in squadra si raggiungono grandi traguardi.