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PAROLA AL CIB,CONSORZIO ITALIANO BIOGAS

Di fronte alla crisi economica derivante dalla pandemia, che ne è della crisi climatica di cui non si faceva che parlare prima dell’avvento del Coronavirus?

 

Abbiamo avuto il piacere di discuterne oggi con Christian Curlisi, direttore del CIB (Consorzio Italiano Biogas). Christian ci dice: “Ritengo che la crisi sanitaria non abbia messo in secondo piano la crisi climatica, ma anzi si sia aggiunta ad essa, come la crisi economica che ne deriva: sono emergenze che vanno affrontate contemporaneamente.

 

In questi casi è necessario ancorarsi a obiettivi di lungo periodo: più queste traiettorie sono chiare più sarà efficace lo sforzo per il superamento della crisi. La situazione attuale può essere un primo banco di prova per adottare dei cambiamenti in linea con le linee del green deal che ci permettano di meglio sopportare future possibili emergenze.

 

Le crisi in corso (climatica, sanitaria ed economica) possono essere l’opportunità di sperimentare e diffondere tecnologie e soluzioni in grado di accelerare la transizione a beneficio del clima, ed anche del benessere sociale ed economico.  

 

Si pensi solo che l’immissione di una quota del 10% di gas rinnovabili (biometano e idrogeno da fonti rinnovabili) nelle reti europee, consentirà alla Ue di centrare la neutralità climatica nel 2050 abbattendo del 55% le emissioni di CO2 già entro il 2030, con benefici economici e occupazionali.

 

Per raggiungere questi obiettivi, l’Italia ha un potenziale consistente, pari a 8 miliardi di m3 di biometano agricolo producibili entro il 2030, ampiamente valorizzabili sfruttando al meglio le infrastrutture esistenti. 

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