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CARLO TOGNI CI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA IN SCANIA. ARRIVATO GIOVANISSIMO IN AZIENDA È DIVENTATO NEGLI ANNI UNA COLONNA PORTANTE DEL TEAM SCANIA

Raccontaci la tua storia, come sei entrato in Scania?

Era il 2 agosto 1977, ricordo quel giorno come fosse ieri. Mi sono presentato alla porta dell’allora Italscandia, non avevo ancora la patente. Il primo giorno mi hanno dato una scrivania e mi hanno messo a compilare cartelle con i dati dei clienti. Ero estremamente orgoglioso di aver trovato un lavoro. La mia carriera è iniziata così. Per arrivare in ufficio dovevo prendere il treno e poi fare un pezzo di strada a piedi. Ricordo ancora il primo stipendio: 213 mila lire.

Per circa 20 anni mi sono occupato di amministrazione e contabilità, fino al ’98, quando mi è stato proposto dall’allora proprietario, il Sig. Armando Rangoni, di passare al ramo commerciale dell’azienda. Avevo sempre avuto contatti con i clienti in ambito amministrativo quindi non ho avuto troppe difficoltà ad ambientarmi. All’inizio eravamo solo in due a girare l’Italia. Ce l’eravamo divisa in verticale, facevo tra gli 80 e i 90 mila km all’anno e una cosa che ricordo con piacere sono le chiacchierate che ci trovavamo a fare in piena notte durante i nostri rientri dalle visite ai concessionari. Ho girato quasi tutta l’Italia, inizialmente collaborando alla costituzione delle concessionarie sul territorio e, successivamente, come responsabile “Grandi Flotte”. Oggi ricopro il ruolo di Area Manager.

 

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Sicuramente le relazioni con le persone. Creare un rapporto di amicizia e di fiducia, anche al di là del rapporto commerciale e della vendita del mezzo, è la cosa che mi dà più soddisfazione. Attraverso il mio lavoro ho avuto la possibilità di incontrare tante persone negli anni. Con molte di loro ho intrattenuto delle relazioni commerciali. Una delle gratificazioni più grandi è quando un cliente a distanza di anni ti chiama anche solo per sapere come stai. Questo significa che sei stato in grado di creare un rapporto che va oltre la vendita del veicolo e, devo ammetterlo, questo è uno dei motivi principali che mi ha fatto amare il mio lavoro in tutti questi anni.

 

Cosa consigli a chi vuole intraprendere la tua stessa carriera?

Consiglio di essere onesti. È un ambiente competitivo e sfidante e credo che l’onestà sia la virtù fondamentale quando ci si trova ad affrontare un problema e bisogna sempre essere in grado di farlo guardando le persone negli occhi. Il marchio che vendi non è soltanto quello stampato sulla griglia del veicolo.

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